giovedì 2 dicembre 2010

C'è modo e Tony

Cerco di fare un ranking speciale dei componenti la cucina del Pasta di Piazza, il dolciastro ristorante nel quale lavoro. Da chi conta di più a me. Dunque vediamo: al primo posto c'è sicuramente Nas, lo Chef algerino. Io vorrei spiegargli che si chiama come il gruppo dei carabinieri che si occupa delle contraffazioni alimentari, ma il mio inglese è ancora in downloading. A pari merito, al secondo posto, ci sono Harron e Hassan, quest'ultimo è arrivato da poco, è antipacissimo, ma siccome sa armeggiare con le padelle, e in realtà il suo è un ritorno alla base, ha già scalato le posizioni. Terzo Fateh, che mi sta tanto sul cazzo perchè è un Capataz, e io dalla notte dei tempi odio i Capataz se non si occupano di cose importanti, tipo fare gli ingegneri alla Nasa o Amministrare il Barcelona Football Club. Poi c'è il Mitico Armrin, o Armin, o Amir, il suo non è proprio un nome, è piuttosto una regola matematica: cambiando l'ordine o il numero delle lettere presenti nel passaporto, il risultato non cambia. A un tiro di schioppo da Armin, l'ultimo anello della catena prima che la stessa si fermi al sottoscritto è Tony. In realtà dopo di me ci sarebbe Henry, che non è un giocatore della nazionale francese, ma un ragazzino ventunenne lituano bellissimo, che se un giorno dovesse capitare in qualche spiaggia catanese ai primi di luglio nei giorni feriali, le ragazzine in vacanza se lo mangiano e forse lasciano le ciglia sulla sabbia... Ma io è di Tony che voglio parlarvi oggi.
Tony, evidentemente, non vedeva l'ora che arrivassi io. Prima era l'ultimo anello, adesso, racconterà alla moglie prima di addormentarsi, c'è Fabio Fabio Fabio. Non fa altro che nominare il mio nome, tutto il santo giorno, come se volesse esorcizzare una mia eventuale scomparsa. Ma ci pensate! Se io sparissi lui tornerebbe l'ultimo della cucina. Lutto!
Tony ha 34 anni, ne dimostra 56, e ha il senso dell'umorismo di un dodicenne scemo. E lo riversa tutto su di me. Sembra Licciardello.
Piccolo escursus per fare capire al 98% di voi chi è Licciardello:

Licciardello è un mio vecchio compagno di liceo che aveva, tra i tanti, un difetto madornale: faceva il conto delle interrogazioni. Ne risultava che ogni mattina, all'ingresso in aula, rincoglioniti dal sonno, massacrati dai soliti sensi di colpa per non aver studiato, dilaniati dall'adolescenza, vilipesi dai brufoli, umiliati dalla goffagine dei quindici anni, lui, Licciardello, si presentava con qulle faccia di culo e diceva:"Oggi t'azzicca!!!" (tr. "oggi l'insegnante testerà la tua preparazione sulle lezioni trattate in precedenza, e se risulterai impreparato lo stesso prenderà un pezzo di ferro, lo impugnerà con uno specialissimo guanto di amianto, lo riscalderà ben bene dentro la fornace che usava Stakanov in miniera, lo inserirà a forza nel tuo retto, indi proverà, in quella posizione, il movimento di polso degli ultimi dieci tennisti in testa alle classifiche mondiali, tra i quali citiaqmo Jimmy Connors, Ivan Lendl e il temutissimo, in questo caso, per via del rovescio bimane, Bjorn Borg"). Capirete bene che Licciardello un giorno fu apostrofato dal sottoscritto con un "'n ci scassari a minchia" (la traduzioni qui è autobannata, ma so che avete perfettamente capito il senso della frase) prima che potesse dirmi per l'ennesima volta la frase suddetta.

Ecco, Tony è un po' come Licciardello, si accontenta di poco. Ma andiamo per gradi.
Conviene dire subito che Tony sembra Paolo Villaggio alle prime apparizioni in tv. Io, quando non indossiamo la divisa da cucina che tanto democraticamente ci rende tutti uguali, me lo immagino con i pantaloni della festa domenicale, il maglione a rombi, e i mocassini verniciati. Sembra uscito dagli anni sessanta; non ce lo fai capace di mettersi al computer e consultare il suo twitter profile. Lo guardo e ho come l'impressione che a casa abbia ancora il televisore in bianco e nero, quello con le manopole, e che solo per lui i programmi vengano annunciati ancora da Nicoletta Orsomando. Quando il capo si fa vedere al ristorante lui assume l'aria di chi sa che sta per venire il terremoto; comincia a correre, preoccupatissimo, per tutta la cucina, sembra quasi che stia per pregare che non gli capiti nulla. A volte resto sorpreso, perchè quando il nostro boss è in cucina con noi, Tony incontra con i suoi i miei occhi, e con lo sguardo mi dice:"Fabio, speriamo che non ci succeda niente". Ora, sappiatelo, il capo, Ronnie, è la persona più tranquilla e buona del mondo, e non c'è niente che non lo faccia ridere e scherzare con noi in cucina, anche in situazioni di notevole pressione. Insomma, Tony esagera.
Tony ha un'altra particolarità: puzza. Credo che l'ultima volta che il suo corpo e il Pino Silvestre si siano incontrati, quest'ultimo si chiamava ancora Bagnoschiuma Vidal, e in tv davano la reclame col cavallo bianco. Sì, l'ultima volta che Tony si è lavato è stato per festeggiare la vittoria di Ronald Reagan alle primarie repubblicane del 1979. Il Nostro Tony emana un odore (?) che possiamo definire una miscellanea tra un formaggio egiziano, un peto di gnu e il dopobarba...di Shreck. Insomma, in confronto a Tony, le fogne di Kathmandu sono considerate dagli esperti un posto salubre. Io ormai c'ho fatto il naso.
Ma la vera particolarità di Tony, forse il motivo stesso per cui è venuto al mondo, è che deve rompermi i coglioni. E' più forte di lui, lo deve fare. Deve continuamente farmi quelle battutine stronze, tipo:"Fabio, are you gay?", oppure "Fabio, today Ferrari o Maserati?", malcelando la sua idiosincrasia per la mia proverbiale lentezza nel fare le cose. Il problema è che fa tutto ciò per avere uno spazio nel cuore degli chef. Lui deve scalare la gerarchia di questo mondo di primati che è la cucina del Pasta di Piazza, come se non esistesse altro. E allora vai con i "move your ass, Fabio" e sorrisino nei confronti di Nas. Poi c'è quando vorrebbe tanto farmi incazzare perilsemplicegustodì. Allora, dopo essersi informato sulle vicende calcistiche del Catania, parte all'attacco con i suoi pronostici:"Fabio (e io già so che sta per dirmi qualcosa di assolutamente stupido), Sunday Catania 0 Bari 3!!!" e subito la risatina e la ricerca di approvazione...
In altri tempi ci avrei messo sei minuti a trovare il motivo per una bella litigata con uno come Tony...ma grazie ai sei anni passati con Sciù, che mi ha insegnato le buone maniere, udite udite, no. Non mi infastidisce più di tanto. Anzi, quasi lo ammiro, o in qualche modo lo invidio. Eh sì, come si fa a non invidiare, di tanto in tanto, uno che si è posto degli obiettivi minimi, e su quelli basa la propria vita? Che male c'è? Insomma, chi lo ha detto che i buoni principi debbano fondarsi per forza di cose sulle aspirazioni che noi tutti abbiamo sentenziato come "oggettivamente" di alti valori? La democrazia è anche questa: lasciare che un ragazzotto albanese metta radici in una cucina di un ristorante di Birmingham, e provi con tutte le sue forze a scalare i gradoni che lo porteranno, un giorno, lì, tra i fornelli a gridare comandamenti e sacramenti, chè sono io Lo Chef!
E allora, caro Tony, anche se il tuo sport preferito è rompermi i coglioni, io ti faccio tanti auguri, ti supporto, spero che tutto ti vada bene. In fondo Armin è solo a un tiro di schioppo...

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