lunedì 8 marzo 2010

Gran Premio di Costanza

Quarantaquattromila uomini... Scendo in cantina, si prepara la notte. Scatto le foto della mia vita. Morti, vite, un'acqua tonica, per favore. L'Uomo Nero, se lo avvicini, non fa così paura. Lui è scaltro, sì, ma non ha tutta questa furbizia. Non ha altro che le sue debolezze; e di queste si fa forte, con queste ha forgiato la sua esistenza obbrobiosa. Anche i suoi figli approfittano di ciò, forse lo fanno inconsapevolmente, e noi ne paghiamo le conseguenze.
Quarantaquattromila vite, il Gran Premio sta per cominciare. Siete collegati in diretta con Costanza, città della Germania, Stato dell'Europa, Continente della Terra, Pianeta della Via Lattea, Galassia, dell'Universo... In Pole Position c'è Tacco Di Ferro su "Print". Partiti, con uno scatto la vettura Bianca, guidata da Dio, si porta in testa...
Quarantaquattromila soldati, lei mi chiama e mi dice, in sogno:" Vieni, devo farti vdere una cosa". Che strazio, quei vetri appannati. Così non la riconosci più, ma è solo un sogno. Faccio il bagno, la schiuma mi copre, soprattutto le parti intime, come nei film corretti. Cos'è la sciolina? Preferisco le penne blu, di quel blu scuro che segna inesorabilmente il foglio; poi calchi la mano, il foglio si riga, quindi si sfalda come un preservativo martoriato che spiana la strada ad un uomo che nasce e poi, magari, tra quarant'anni vince il Premio di Miglior Fuochista.
Quarantaquattromila uomini, le spade laser, l'elio per gonfiare i palloncini, il tegame per fare le uova. Lui ha comprato una macchina con sodli non suoi, con soldi tuoi. Lui si lamenta. E si lamenterebbe del fatto che il tempo scorre, e che qualcosa potrebbe cambiare. Cazzo, suo figlio ha già la barbetta incolta sulle gote. Una moglie triste, una figlia disonesta...come lui.
Quarantaquattromila esempi di solidarietà, tutti imballati nel cellophane. Abbiamo ancora quelli vecchi, possiamo usarli. Passami le patate, scattami l'ultima fotografia.