martedì 26 novembre 2013

Meditation

Qualcuno si é chiesto il perché scrivo di meno? Probabilmente no. Io peró l'ho fatto. E son giunto ad una conclusione. C'é bisogno di un respiro profondo, metti l'aria dentro il corpo, e fallo attraverso il naso; poi butta fuori dalla bocca. Rifallo! Ti accorgerai ben presto che passi la vita a crearti la tua nicchia, il tuo personalissimo stack, i tuoi bisogni e le tue voglie. Poi ci sono i freni, quelli che si mettono davanti a te e alle tue brame di esprimerti, e allora sono cazzi. Perché il gusto che ha qualcuno solo provando a portarti nel mondo delle terrene cose, be' quel gusto teorico che si trasforma in massi da circumnavigare, ti mettono in trappola. Non mi chiedo piú se forse non appartengo ad un'altra dimensione, alla risposta ci sono arrivato da un po'. Piuttosto il bivio é un altro: randellate e sprangate sui denti, alla ricerca di un sano momento di libidine, o farsi ammaliare dalle parole del Sommo Poeta, che scolpí nella roccia versi eccelsi per tutti? La falsitá del genere umano mi procura un dolore che mi prende la bocca dello stomaco. L'ultima frase é abbastanza chiara? Fateci caso, é sempre cosí, anzi ha pure tre colori predominanti: ogni volta che c'ho il blocco, non c'e alcun bisogno di ricercarne la natura. Quella é, se vi pare. Adesso mi do alla ricerca del piú esasperato altruismo, che poi non é altro che egoismo puro. Allora riprendo a respirare profondamente, a osservare il ritmo cadenzato dell'entrare ed uscire dell'aria dal mio corpo. Un attimo di attenzione sul contatto del culo sulla sedia, dei piedi sul pavimento sotto di me. Vuoi pensare a qualunque cosa? Questo é il momento. E allora, non me ne vogliate, torno sulla Terra (me ne ero mai andato?), e punto il dito contro, a denunciare vituperi, a smascherare bad behaviors, a denudare meschinitá. Poi mi chiedo se la cosa mi fa bene, e la risposta la sapete giá. Quindi perché pensarci ancora? É la tua natura, direte voi. É arrivato il momento di reagire, controreplico dal palco. Niente piú scherzi, Fabio, non si gioca piú, adesso si vince. Strano, questa frase mi é rimasta impressa. Per tornare a credere in qualcosa bisogna smettere le catene di questo triste terreno inferno. Puntini di sopensione.

domenica 17 novembre 2013

Ricominciamo

Ma sí, non puó che essere momentaneo.
Dopo aver partorito, dopo aver grattato e vinto, dopo aver ritratto le ali, e anche dopo essermi accorto che non mi dispiace per niente la mia inclinazione alle ripetizioni, ecco che... Dopo una lunga rincorsa, dopo aver scoperto che le cose sono facili da fare, anche quelle difficili. Dopo aver ascoltato una ragazza siciliana cantare, dopo le scelte, dopo le scelte non fatte, dopo tutto quell'odio, dopo tutto. Dopo mille miglia, dopo l'Etiopia, il mandarino, la salsa concentrata, centinaia di granite, una maglia con su scritto il mio nome, le voglie assopite, le sigarette economiche; dopo te e dopo Te. Dopo aver appreso la consepovolezza, semmai ce ne fosse bisogno, che senza questo aritmico ticchettio non è possibile fare sul serio. Dopo gli abbracci gratuiti, dopo l'ennesima nottata tabacco in casa dell'infelice, dopo aver visto il mio mondo da un'angolazione lontana. E ancora dopo i palazzi nuovi, dopo i cori allo stadio, dopo il caldo insulto privo di verità; dopo l'ultimo punto e virgola. Dopo aver appreso che io avrei fatto una brutta fine, dopo aver contemplato la brutta fine altrui, dopo aver cercato come un ossesso l'ultimo brano, dopo aver conquistato l'ultima preda. Dopo tutto, ecco che... Dopo aver sofferto di invidia, e dopo averci riso su, dopo essere tornato per un attimo lì, dalle parti del dolore che ti blocca. Dopo aver scoperto che la soluzione è qui, ce l'ha messa il fato, dopo aver strappato una promessa, dopo aver deciso di raggiungere il Sole, dopo aver deciso di scrivere questo post come fosse una session. Dopo aver percorso indenne “le strade di lei”, dopo aver fotografato l'ennesimo riflesso di luce accesa tra le calme onde in mezzo alla mitologia greca. Dopo aver scoperto che quelle erano parentesi di zucchero, dopo aver deciso che non prenderò alcuna decisione, dopo tutto...