giovedì 25 novembre 2010

The Tap

Ho appena consultato la mia pagina personale di Google, la quale mi ha detto che in questo momento nella città di Birmingham, nonostante il sole, ci sono, alle 2 e 26 p.m., 2 gradi. Due graducci sopra lo zero...in effetti me ne sono accorto poco fa, quando, sprezzante del pericolo, sono uscito fuori per fumare la mia sigaretta rilassante (?) del dopo-pranzo. Tra l'altro, se vogliamo essere scientifici, il garden che c'è dietro il Bcb, l'ostello in cui vivo, che è l'unico posto in cui noi malnati fumatori possiamo andare ad espletare l'azione del fumare, ha la prerogativa di sfidare le leggi della natura, essendo più freddo di qualunque altro luogo della città, tolto il ponte che c'è tra il Car Park e il Bullring di cui abbiamo già parlato. Su Coventry Street ci sono 4 gradi? Il garden ne conta 1. Su Allison Street ce ne sono 5? Il garden, e la sua aria amabilmente cupa, ti accoglie con i suoi 2 sotto zero.
Il freddo dovrebbe essere un nemico da combattere per i poveri inglesi che non hanno, come noi abitanti di Trezza, la possibilità, ogni tanto di portarsi in spiaggia; devo dire con onestà intellettuale che il riscaldamento non manca. Io ad esempio, ogni qual volta entro da qualche parte, compio sempre l'atto di togliermi il giubbotto, i guanti, il berretto, la sciarpa, la coperta termica, il termosifone, il bue e l'asinello che mi alitano addosso etcetera etcetera e mi appendo tutto alla vita...sembro una di quelle donne di colore col culone.
State aspettando il succo del discorso, vero?
Ok, arrivo subito al dunque. Da dove cominciamo? Dal fatto che, una volta qui, ho detto a me stesso:" Fabio ti ricordi dell'Indonesia? Sei stato lì un bel pezzo, e hai pensato fosse giusto cercare di uniformarti agli usi e ai costumi indigeni; ecco, adesso devi fare lo stesso". E lo faccio, ogni giorno! Ho superato senza problemmi il fatto che la gente sputa per terra rischiando di colpirti, e la cosa è naturale come bere un bicchier d'acqua; ho capito che per un popolo che ha concquistato l'intero subcontinente indiano e ha dato i natali a Sting e a Ian Curtis non è necessario avere il bidet; ho fatto mia l'idea che i quotidiani, tutti, devono avere in seconda pagina la foto di una stragnocca nuda, anche se nella pagina successiva si parla di uno tsunami che ha ucciso settecentomila persone. Ma c'è sempre qualcosa che sfugge al mio comprendonio come un'anguilla appena pescata che giusto quel giorno è pure nervosa perchè ha le sue cose: il rubinetto del bagno!
The Tap...si traduce così, the tap. The tap ha la seguente prerogativa: eroga due tipi di acqua, quella calda e quella fredda. Fin qui niente di che. Però, c'è sempre quel "però" dietro l'angolo. Il Tap, ripeto (è importante ripeter le cose), c'ha due erogatori d'acqua, uno per quella calda, che si trova a sinistra, ed è contrassegnato o dalla lettera H o dal colore red, e uno per quella fredda, lettera C, colore blu. Entrambi distano, l'uno dall'altro, circa sette-otto centimetri; il lavandino non è mai dotato di gommino che chiude all'acqua la possibilità di scomparire. Ricapitoliamo: sono le otto del mattino, apri la tenda della finestra del bagno e non vedi niente perchè la condensa sul vetro ha uno strato di venti centimetri, c'è tanto freddo, e vuoi solo lavarti i denti; a questo punto apri l'acqua fredda, ma è troppo fredda, quindi apri quella calda. Ok, va bene, deve ancora riscaldarsi, bagni il tuo spazzolino e cominci a scartavetrare i tuoi denti col tuo mentadent plus da combattimento. Va tutto bene. E va bene anche quando rimetti il tuo arnese lavadenti sotto il getto d'acqua per sciacquarlo... Poi avviene il dramma! Poni a cucchiaio le manine da pianista che ti ha regalato il buon Dio per riempirle d'acqua da portare alla bocca, sì da sciaquarne il contenuto e...AHRHARHAHARLGHAHAHRLGH. Succede che dal rubinetto dell'acqua fredda esce una stalattite a cui manca tanto così per solidificarsi, e da quello dell'acqua calda un gettito gassoso così tremendamente infernalmante impunemente bollente, che in confronto l'altoforno è la cella frigorifero del macellaio. La cosa grave è che non c'è modo per miscelare le acque di sto Fucki'n Tap; e allora i contorsionismi si moltiplicano: mani a bicchiere sotto la gelida acqua del rubinetto color blu, fugace ma determinata tappa sotto gli inferi del color red, il tutto per ottenere sei secondi eterni di acqua miscelata da mettere in bocca, pena uscire di casa con gli angoli della bocca color Blu Colgate...
Hanno coloro, gli inglesi dico, sentito parlare di miscelatori? Si sono accorti che c'è un problema? No dico, se fossi un tipo più incazzoso, per un motivo del genere potrei fare scoppiare un caso diplomatico. Eddai, un unico Tap della malora, con dui rubinetti, uno per l'acqua calda e l'altro per quella fredda, non costerà molto farlo. Conosco un paio di amici disoccupati della provincia di Enna che hanno avuto la mancanza di accortezza di laurearsi in ingneria meccanica, ve lo disegnano loro il vero Tap continentale, quello che ti fa pensare: ah che meraviglia, sono in bagno e mi sto lavando!!!

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