mercoledì 10 novembre 2010

Il Capitano Zoltan

Zoltan ti da sicurezza, la cosa è insindacabile. Zoltan protegge la casa con la sua sola presenza. Zoltan ti guarda e ti fa capire che ci sono uomini che riescono ad inventarsi dal nulla nella vita. Zoltan è uno di questi.
Zoltan è il Manager dell'ostello in cui vivo
(sì, vivo in un ostello, qualcosa che non va? Ho scelto di vivere qui perchè mi ci sento a casa, non devo mica dar conto a te! No, siccome mi guardi in quel modo neanche vivessi in una casa per appuntamenti. Vivo in un ostello e la cosa sta bene a me e non deve di certo interessarti, quindi smettila di fare quella faccia di culo. C'è chi si cerca una stanza, chi vuole la propria privacy, chi non ammetterebbe mai la presenza di un altro culo nel proprio bagno e poi ci sono io che preferisco stare qui in un ostello. Quindi voltati e vai per la tua strada prima che ti arrivi un malrovescio)*.

Dicevo che Zoltan è il manager dell'ostello in cui vivo, e tutto il suo mondo sembra che basti a se stesso. Impari tanto da Zoltan se vuoi. Lui è un gran lavoratore; è arrivato qui in Inghilterra dall'Ungheria, o dalla Serbia, o dalla Croazia, e ha cominciato passando uno straccio per terra. Poi ha scalato umilmente la graduatoria degli uomini comuni e ha detto ad un paio di suoi amici: "Adesso qui comando io, venite a lavorare qui". Zoltan è come un boss mafioso al contrario. Zoltan ti fa ridere, ti racconta le barzellette e tu ridi anche se non le capisci. Zoltan è grande e grosso, pare che prima della guerra nei Balcani facesse parte della squadra di arti marziali dell'esercito yugoslavo; e allora la sua corporatura la mette al servizio dell'umanità, novello supereroe. Qualche giorno fa un colored infinito e dall'aspetto cattivissimo è entrato in ostello mentre noi stavamo facendo una cosa importantissima, stavamo giocando alla PlayStation. Il malcapitato ha biascicato un saluto veloce ed incomprensibile, dopodichè ha urlato ad alta voce:"Di chi è la Opel Corsa Rossa che intralcia il mio passaggio???". Zoltan lo ha guardato, gli ha intimato un "good afternoon, can I help you", e gli si è avvicinato mettendo il proprio naso ad un centimetro da quello dell'uomo nero. Quindi gli ha spiegato che non si entra in casa d'altri senza aver fatto i dovuti saluti; poi, con aria minacciosa, ha detto:"Nessuna Red Corsa qui, te ne puoi andare". Aveste dovuto vedere il graduale rimpiccolirsi del colored, e il suo incedere gamberescamente, e con la coda tra le gambe per di più.
Guarda i muscoli del capitano, in che modo avvolgono la persona straordinaria che è Zoltan, che quando lavora diventa serissimo, e non c'è modo alcuno di scherzarci sù. Perchè lui ti guarda come il Maestro Perboni, con l'aria grave ma solenne di chi sa come dividere la vita in compartimenti stagni, pur mantenendola dolce e divertente. Io a volte sto lì a guardarlo, seduto, con i gomiti appoggiati al tavolo e i palmi attaccati con la colla alla mie guancie, come un bimbo guarda i cartoon. Con la consapevolezza che da un momento all'altro Zoltan possa dire a tutti gli avventori dell'ostello:"Ragazzi oggi si mangia pesce, non voglio sentire storie!!!".
Zoltan è un factotum; si rompe un tubo dell'acqua? C'è Zoltan. Bisogna smontare e pulire la cucina? Idem con patate. Qualche ragazza ha perso un orecchino da un micrometro? Novello Commissario Gadget, Zoltan compie il miracolo della materializzazione di una lente di ingrandimento e trova l'oggetto smarrito.
E' riuscito anche in un altro grande intento, il Capitano Zoltan. Quando sono venuti i suoi figli a trovarlo, eravamo seduti attorno al bancone della common room; io e lui stavamo sulla sinistra, i ragazzini stavano dall'altra parte. Come ogni giorno, ad ogni momento, in qualunque circostanza qui in Inghilterra, ho chiesto a Zoltan:"How are you, Zoltan?". Lui mi ha indicato con lo sguardo i ragazzi, e mi ha detto in due parole un'infinità di cose:"Now, fine". Capite? Queste frasi di circostanza qui non vogliono dire un cazzo, chissenefrega di come sto, te lo dico perchè così vuole la formalità; Zoltan il Sovvertitore invece ha finalmente dato un senso anche a ciò.
Zoltan è uno che quando finirai i tuoi giorni, e starai seduto su una sdraio, e quacuno farà finta di ascoltare le tue storie, ti farà pensare che la vita va vissuta anche perchè incontri la Genuinità che diventa Tutto in una persona; che non c'è poi molto da fare se non osservare come stare costantemente alla ricerca della perfezione nei comportamenti. E che diavolo vuoi che importi se sta benedetta perfezione non arriva, tanto domani ci si alza di nuovo, e Zoltan sarà lì, con la sua imponente benevola presenza, a ricordarti che con il suo aiuto ce la puoi fare anche tu.

Zoltan ha quaranta anni, quattro più di me. Zoltan ha quattro figli, quattro più di me.


*La parte tra parentesi si ispira liberamente ad un psso di Bastogne di Enrico Brizzi, forse il libro più bello della mia vita.

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