martedì 2 novembre 2010

Il Mistero della Calza Lunga

Siciliano a Birmingham, da solo. Una vita (quasi) passata a casa dei genitori. Un Bamboccione, come avrebbe detto un ex Ministro della Repubblica. A proposito, mi piace pensare che Padoa Schioppa sia tornato a vivere con i suoi. Comunque, non è di ex titolari di dicasteri che si occupa questo blog, ma di me medesimo; e come dicevo, faccio parte, o meglio, ho fatto parte della schiera degli individui che aveva tutto a casa. Il letto ben riscaldato, la stanza accessoriata con tanto di Play Station per memorabili tornei senza fine, pc (pardon, laptop), libri...e poi ancora tv, pay tv, recorder tv; la notte mi veniva fame? Niente paura, salto in cucina e via con la più anelata delle zuppe latte-e-biscotti, rigorosamente tarallucci, rigorosamente Mulino Bianco, mica quei surrogati da supermarket sottomarca. Insomma, ho sempre avuto la possibilità di disporre di tutte ste cagate offerte da una vita che ti fa credere di avere tutto. Ma c'è una cosa che da un certo punto della mia vita in poi ha preso un posto primario tra le mie priorità: la calza lunga. Deve irrimediabilmente toccare la rotula, o quanto meno la deve baciare. Deve avvolgere i miei polpacci con l'Amore morboso di Saffo, deve ballare guancia-a-guancia con i miei stinchi con lo stesso ardore che Al Pacino mette in Sent of a woman. Deve stringere, la mia anelata calza lunga, deve dettare legge, deve fare capire alla gamba intera chi è che comanda la baracca... L'Inghilterra è un posto meraviglioso, mi ha ridato una vita; certo mi ha tolto qualche comodità che magari col tempo riconquisterò, ma...ma si può sapere dove vendono le calze lunghe?
Esco di casa, magari di mattina, percorro Coventry Street, e mi dirigo verso l'immenso Bullring, centro commerciale che abbraccia mezza City Center. Niente da fare, in nessun negozio del sito si trovano calze lunghe. Non mi dilungo, non chiedo a commessa alcuna. A pochi passi da me c'è New Street, il famosissimo Primark, immenso store very popular, mi aspetta, col suo carico di mediorentali e indiani e cinesi e indigeni a cui piace fare un po' di risparmio...mi dirigo senza fronzoli verso il reparto calze, che si trova davanti alle casse. Ne esco una dal suo vano, la misuro a occhio:"questa su per giù mi arriva a mezzo polpaccio". Allora getto un'occhiata per niente british verso la cassiera che mi chiede subito se ho bisogno di un aiuto. E certo che ho bisogno di aiuto, le vorrei dire, dove cazzo le tenete le calze lunghe, nel caveau del Lloyd? Lei mi dice che quelle che ho in mano sono very long socks... Capisco che non ci sono vie di fuga da questo incubo, però non demordo; mi alzo il jean's fino al ginocchio e faccio vedere la mia Pierre Cardin d'autore con l'elastico innegabilmente attaccato al suddetto. "come queste" dico alla rincoglionita (quando ci vuole ci vuole- non pensate?). Lei guarda la mia calza come Drew Barrimore guardò ET al ventesimo minuto del film. Mi metto il cuore in pace e raggiungo in successione altri quattro grandi, anzi grandissimi, negozi del centro della seconda città dell'Impero. Niente da fare. Forse dovrei andare in Scozia, lì gli uomini indossano il Kilt, giuro. E sotto si vedono sti bei gambaletti bleu... Non divaghiamo, adesso la situazione si è fatta veramente pesante. Devo trovare la mia Famigerata Calza Lunga, è una questione di sopravvivenza in questo mondo ostile. Anche perchè dando contezza delle mie difficoltà, i miei colleghi a lavoro non mi sono di aiuto. "Cosa indossi a fare calze lunghe, le vere calze da uomini sono queste" mi dicono gli Chef algerini in cucina, mostrandomi queste mezze calzette che arrivano sì e no a corpire la caviglia. Andiamo bene, penso, sto cercando come un dannato un oggetto che mi rende una mammola agli occhi della gente. Ma ne ho bisogno, cazzo, eccome se ne ho bisogno! Anche a casa, la piccola Steffi, con la quale saltuariamente divido la stanza, mi dice:"Tu cerchi calze lunghe da uomo?", come se mi stesse dicendo:"tu cerchi smalto per le unghie da uomo?". A questo punto mi guardo intorno, cerco negli anfratti nascosti dei luoghi che abitualmente frequento qui a Birmingham; magari trovo qualche telecamera nascosta e mi rendo conto di essere vittima di qualche scherzo globale. Mi sembra di essere in un mondo fantasioso più che fantastico, in cui tutti i valori sono stati sovvertiti. Forse è Dio che vuol mettermi alla prova...chissà.
Ma la soluzione devo trovarla; devo liberarmi dal mio incubo e nello stesso tempo dal mio stato di figlio di famiglia che non sa cavarsela da solo. Cos'è il genio? Si diceva nell'immenso Amici Miei. E' fantasia, intiuzione, decisione e rapidità di esecuzione, si rispondeva. Niente paura caro Fabio, la sfanghi anche qui. Basta andare da SportDirect, andare al reparto articoli sportivi, dare un'occhiata di sfuggita alle maglie da calcio che non fa mai male, e comprare quattro o cinque paia di football socks; già, calzettoni da calciatori, che se li allunghi arrivano a metà femore. Così provi la grande soddisfazione di doverteli arrotolare.
Ed ecco che ho risolto due problemi: liberarmi dello stato di Bamboccione, e coprire la mia gamba fino al ginocchio, facendo finta che non sia vero che questa città, a volte, provi con me ad essere un po' ostile.

1 commento:

  1. loro usano le infradito anche a bassissime temperature, figurati se badano alla lunghezza delle calze...

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