giovedì 8 settembre 2011

La Silente Alchimista

Taci! Ma non prendermi alla lettera, oppure sì. Chiuditi in te stessa, celati in un secco silenzio, abbassati e rilancia. Zitta, ma non offenderti, ascolta solamente. Ci sarà pure qualcosa che ti disturba, ma tu chiudi gli occhi, e la bocca. Per non illuderti; per non illudere me. Taci, nella brughiera, tra le stelle, nel segreto delle tue intimità, tra gli amici, a Pasqua, parlando al telefono, osservando da lontano, con gli occhiali da vista; fai silenzio. Perchè sei tu che lo chiedi a te stessa. E anche io. Non aprire la bocca, non aprire la mente, taci, in tutti i sensi, con i crismi che contraddistinguono i silenzi; con le mani in tasca, con le mani tra le cosce, con le mani in un luogo lontano. Chiudi la bocca, seduta su una panchina, tu, amministrata dalle tue sensazioni. Sto cercando di dare ritmo a questo post. E chi sono, Gabriele D'Annunzio? E cos'è, La Pioggia nel Pineto? Pioggia? Quanta ne vuoi, siamo nella Terra di Albione. Pini? Ne troveremmo a bizzeffe, se solo lo volessimo. Ma io non sono poeta, sono solo uno nato a Luglio, tra i ciottoli neri e con i piedi scalzi. E tu sei Ermione, solo perchè esisti e comunque ti devo immaginare. E dai, taci, cioè continua a farlo, a comportarti come stai facendo. Bevendo una bevanda al caffè, ricercando la felicità della tua solitudine, così poi sai a chi dare le colpe. Già, dai colpe, infila un paio di scarpe, tieni la tovaglia sulla testa dopo aver fatto lo shampoo; telefona alle amiche, mangia un boccone, ridesta i tuoi desiderii e poi buttali giù...intima loro di tacere. Così come devi fare tu. Per non illudere te stessa, e magari per non illudere me. Taci! Non odo parole, umane o disumane, ma odo un silenzio che in vita mi tiene. Ci provo, a fare il poeta, a dare un ritmo a sto cazzo di post. Non sono D'Annunzio, non è una Pioggia Nel Pineto, e tu sei Ermione. Nitida e passata. E se sale una nota, tienila giù, tienila ferma. E quindi taci, non ti chiedo baci, non posso. Ti chiedo, per il tuo bene, di non dire nulla, di continuare a non profferir parola. Te lo chiedo per te, e anche per me. Tu taci, io sogno; tu resti una silente alchimista, io mi beo dentro il sogno di te bidimensionale. Non parlare, non scoprirti, indugia più che puoi, fermati, rifletti; brava, hai capito, potresti illudere la tua persona, fors'anche la mia. Tutt'attorno c'è fiume, ci sono laghi, terre senza mari, marmi, colori, mostri lontani. Ti prego, ti scongiuro, taci, non aprire quella bocca, ti giuro che io aprirò la mente solo ai miei sogni... che parlano di te. Di te che stai qui, proprio qui dentro, mentre io sto lì. Taci, e ascolta magari, o non ascoltare, potrebbe venirti in mente di dire qualcosa, e tu non devi dire nulla. Non ascoltare la pioggia, oppure ascoltala; l'abbiamo bramata, no? In effetti non c'è nulla che abbiamo sperato insieme, e non è di questo che stiamo parlando. Ci vuole ritmo, ho detto. Niente di meglio che tacere; te lo chiedi e te lo chiedo, non fiatare, taci. Sui banconi, nelle piazze, con davanti una pizza; nel caos e nella quiete, tra le dune e le matite spezzate. In una conversazione in cantina, nella mela che stai sgranocchiando, tra i denti che vorresti lavare ogni volta che mangi qualcosa. Taci, con le ciglia bagnate, chè pare che piangi oppure no, con le zanzare che cercano il tuo sangue, con la tua peluria delicata; lasciami tra i miei sogni, le mie spiegazioni, i miei litigi, le mie furie; in questo pineto senza pini. Io che non sono D'Annunzio, io che potrei trovare una serie infinita di pini. Insieme a te, che sei Ermione, assopita nei miei sogni in cui ti immagino e basta. Taci, con amore o con astio; spezia o meraviglia, incanto e fascino primitivo. Ricordami chi sei, solo non parlare, troverai il modo, troverai le parole, ma non parlare, ti prego; ti preghi. Una crema al cioccolato, un bisturi che non taglia, un orologio che non dice che ora è. Io sto sempre lì, non qui; questo posto lo lascio a te. Te che faresti bene a tacere; bene per te, ma anche un po' per me. Che non sono D'Annunzio, che non trovo ritmo per questo post; che non è La Pioggia, che è solo una pioggia, in mezzo ai pini che troveremmo a bizzeffe. Se solo tu ti rendessi conto di essere Ermione. Se solo tu continuassi a tacere. Perchè lo chiedi a te stessa, perchè te lo chiedo io. Supplicando, perchè potresti illuderti. E anche perchè potresti illudere me, ancora una volta.

1 commento:

  1. The way you write, reminds me of my favourite poet... Odysseas Elytis..

    Here is one poem of his http://www.poetryinternational.org/piw_cms/cms/cms_module/index.php?obj_id=2636

    A part of it:

    "O deathless sea, tell what you are whispering
    I reach your morning mouth early
    On the peak where your love appears
    I see the will of the night spilling stars
    The will of the day nipping the earth’s shoots"

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