venerdì 2 marzo 2012

L'Allineamento dei Pianeti

Stiamo seduti e aspettiamo; a volte ci si ridesta, ci si incazza di sangue e di pugni alla parete, di pianti e di risate. Ma sempre di attesa si tratta, visto e considerato che il nostro prodotto interno lordo non si può neanche minimamente paragonare al loro. Quindi dividiamo il mese in decadi, osserviamo finestre da finestre, telefoni da telefoni, stati d'animo da stati d'animo, e attendiamo. Aspettiamo. Vorremmo che ce ne fosse concessa l'occasione solo per poche ore, o per tutta la vita; pochi istanti, con contorno di sorrisi e di conversazioni quadrangolari, di segreti e di misteri svelati in un batter d'occhio; o per tutta l'esistenza, facendo il gesto dell'ombrello al mondo intero, ad una parte di mondo. Stiamo seduti sul letto, o sulla sedia, guardandoci negli occhi, o guardando il computer davanti a noi, o guardando un film con la testa altrove; e aspettiamo, attendiamo che la natura si sforzi e si produca in un piccolo ma consistente miracolo. Non sappiamo immaginare se sarà tutto buio o emetterà una luce fortissima, non abbiamo la minima idea di come potrebbe svelarsi questo fenomeno strano e anelato, e allora non ci resta che attendere, sapendo benissimo che l'evenienza ha prerogativa di essere molto improbabile. Ma tanto cosa costa? Stiamo sempre e comunque seduti, non c'è molto altro da fare, stiamo seduti e osserviamo le Stelle; esse sono impervie, forse invivibili per i più, ma noi sappiamo di essere attrezzati. Seduti, immaginiamo il momento (oh mio Dio, sarà solo uno?), e allora ci si apre un sorriso dentro, e un altro viene fuori dalle nostre bocche, tra i nostri denti, dai nostri occhi. I nostri occhi in attesa, le carni che ribollono quando sentiamo che il fenomeno è lontano dall'arrivare, quando sentiamo il bip del messaggio ricevuto; i nostri cervelli che girano a vuoto, che calcolano matematicamente le possibilità, le nostre mani che cercano, invano. A volte! Attendiamo il fenomeno più grande, più solidale, più coraggioso che la natura possa offrirci e non ne abbiamo paura. Abbiamo paura solo che non avvenga. Un tavolo da biliardo, un birra, un bevanda fredda e due calde; uno sguardo di qua e uno di là, un sorriso complice. Ecco, nient'altro! Sembra tutto facile, ma ci vogliono calcoli tolemaici complicati il giusto, possiamo stare lì a osservare il firmamento bramato. Stando seduti o in piedi, possiamo stare lì ad osservare il cielo, lo spazio, la volta celeste, le stelle, ma non dipende da noi. I miracoli della natura vanno attesi, stando seduti o meno, e quando accadono, se accadono, possiamo soltanto sussurrarlo ad un orecchio.

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