giovedì 16 giugno 2011

Sympathy for an Angel

Saresti nata a settembre. Venuta al mondo con “...un vestito troppo piccolo. E con gli occhi ancora blu”. E avresti acceso la luce; dell'ospedale, o della clinica. Schianto soffice su una montagna di cadeaux. Saresti nata a settembre, e avrei avuto paura a prenderti tra le mie braccia. Ma quella paura mi avrebbe abbandonato subito. Nata a settembre e appoggiata al mio petto, regina di tutto, me lo avresti sussurrato, miracolosamente, me lo avresti detto:”con gli altri avrò un rapporto speciale, con te saremo una cosa sola”. Saresti nata a settembre Fiore Mio, perchè è un periodo ideale, così cosparso di blocchi di partenza; a settembre, con l'odore di terra bagnata dalla pioggia, con l'odore di libri nuovi, con l'odore di bimba nata a settembre, odore che ti mette pace e subito dopo dolce e voluttuosa malinconia. Saresti arrivata a settembre, e ci avrei messo alcuni interminabili minuti per metterti a fuoco, ci avresti messo alcuni velocissimi minuti a scegliere il mio dito preferito con cui giocare. Saresti nata a settembre, uno dei primi giorni di quel mese, con le maniche corte; oppure uno degli ultimi, con la finestra chiusa, con il lume acceso, con il parquet per terra. Saresti nata a settembre, e insieme ci saremmo fatti beffe di tutte le vittime della stupidità; venuta al mondo con l'invincibile delicatezza della padrona di un cuore, del mio. Avresti parlato subito, miracolo, e avresti detto:” senti come cambiano i tuoi punti di vista!”. Mi avresti riconosciuto dalla voce, avresti subito imparato a sentire il tocco della mia mano sul tuo capo. Sarei peso dalle tua labbra, labbra di una bimba nata a settembre e ingorda, vogliosa di entrare nel nostro mondo quello tuo e mio. Saresti nata a settembre e ti avrei portata a casa; e ti avrei guardata per tutta la notte, per tutte le notti. Mi sarei sorpreso ad ammirarti, a scrutarti, ad osservarti, a crescere di nuovo ed ancora con te, e tutto questo a bocca spalancata. E ancora ti avrei raccontato la storia, le storie, tutto quello che avresti voluto. Saresti nata a settembre e saresti andata fuori con gli amici per una pizza. Nata a settembre tenendomi per mano, nata a settembre per lenire i mali del mondo, per completare le trame di un'esistenza alla quale manca qualcosina, manca tutto, manchi tu. Nata a settembre, occhi solo per te, confusione di sguardi, di mani che ti avrebbero cercata; e nella confusione i miei occhi, i tuoi occhi. “Una cosa sola”. Seduta sul seggiolino che avrei montato per te, ancora i miei occhi, ancora su di te, in macchina, che saresti nata a settembre. E avrei cercato un asilo per te, che strazio dover abbandonare la tua vista. Totalmente glabra, rosea, acqua e zucchero per cominciare, o il latte di mamma per combattere la prima fame. Subito nata a settembre e saremmo andati al mare, e non avremmo parlato, avremmo osservato l'orizzonte; io e te, coi capelli ricci, con lo sguardo furbo, e io totalmente in balia delle tue volontà; dorata e alimentata dalla mia vita. Saresti nata nel mese di passaggio tra l'estate e l'autunno, saresti stata una pioggia rinfrescante, un sole pallido che riscalda, un camino acceso. Il cestino per fare un picnic, un manto erboso costeggiato da una strada di montagna, un pranzo domenicale e una gita fuori porta. Con la minigonna e le penne colorate; con la testa appoggiata su un divano, con gli occhi su di me. Saresti arrivata nel mese di settembre, e avrei dato una mano di vernice alla tua stanza, avrei preparato la tua colazione, avrei detto agli altri:”fate pure”, tanto poi il tuo sguardo avrebbe incontrato il mio. E lo avrebbe fatto ancora. Tu saresti nata a settembre, perchè così vogliono i miei sogni, perchè saresti stata perfetta con tutte le tue perfette imperfezioni. Fiorile mia, annegata in un “fiume colore del piombo”, o persa nei meandri di un ostico labirinto, infinita perchè saresti nata a settembre, e non l'hai fatto. Dimmi solo che il nostro appuntamento è rimandato; dimmi che lo farai; dimmi che mi raggiungerai. Saresti nata a settembre, non me lo tolgo dalla mente; non dimentico le tue parole, tra le mie braccia con la massima circospezione, portata al mio petto, sussurrante:”con gli altri avrò un rapporto speciale, ma con te, Papà, saremo una cosa sola”.

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