giovedì 2 giugno 2011

L'Infinito

Sulla battigia, camminare un cammino, e farlo sulla battigia. Decidere di farlo alzandosi di scatto, abbandonando l'ombrellone al suo destino; abbandonando lì i parenti, la fidanzata, gli amici, la borsa frigorifero, il pallone Supertele troppo leggero. Sulla battigia, al suono di two rights make one wrong di Mogwai, camminare dimenticando che la linea della battigia è finita, finita intesa come aggettivo. Battigia come una passerella non di moda... Sulla battigia, costume e collanina, tatuaggio in bella mostra, camminare e andare verso la fine della spiaggia, dove c'è quell'Eldorado, dove c'è semplicemente quella montagnola che pone fine al litorale, dietro ne nasce un altro. Battigia che siamo solo io e te, incuranti dell'ovattato e sordo vociare dei bagnanti, di luglio, di sabato. Ai piedi le infradito cool, alle orecchie, o nella testa, two make rights one wrong di Mogwai. Una pietruzza ti trapassa il tallone, tu la scalci via, senza fermare il tuo incedere sulla linea-battigia, tra spiaggia e mare, tra terra e oceano, tra certezza e sogno. Sulla battigia, in compagnia di nessuno, passo lento o affrettato, una stronza che prende il sole sul materassino in acqua, cappellino con visiera bianco, costume infilato volgarmente nel culo; un'occhiata, soltanto una, poi sguardo rivolto al futuro di questo passeggio sulla battigia, o sguardo rivolto ai ciottoli di questa spiaggia fraterna. Sole alto, goccioline di sudore che trapassano le barriere dei sopraccigli, bruciano gli occhi, si annidano nelle ascelle; e allora, non perdendo il filo della camminata sulla battigia, via di trotto verso l'acqua, fino ai ginocchi, fino all'inguine, refrigerio. Poi ancora sulla battigia, la vegetazione scarna che esclude allo sguardo quella volgare strada; l'odore di fritto misto, i camerieri dei ristoranti estivi, lontani, che fumano sigarette sicuramente nazionali. E la spiaggia continua a pullulare, invertendo realtà. Bimbi spaventati che osservano gli altri che schiumano acqua apparentemente non putrida. È da tempo finito quel tempo per me. Mi sembra sempre più un miracolo questa passeggiata sulla battigia, solo coi miei cazzi, e la sterile entropia tutt'intorno a me; sulla battigia two rights make one wrong di Mogwai continua ad imperversare, fa il bello e il cattivo tempo. L'odore di vaniglia, la mamma che si morde il carpo della mano e le promette ad una bambina coi braccioli che non vuole uscire dall'acqua. Lasciala stare lì, non le rompere i coglioni. Le mie mani si muovono al ritmo di una musica che che sto ascoltando solo io; le quindicenni insicure leccano un gelato e si coprono le flaccidità con le tovaglie da mare; un non più ragazzo, ma per nulla uomo fatto, si è trascinato il proprio cane boccheggiante. Il bagnino dell'ennesimo lido sistema l'ombrellone per la signora sola, chè il marito è andato a lavorare. Vorrebbe farsi scopare di chiunque, è una vita che lo pensa, ma non troverà mai il coraggio. La spiaggia a destra, il suono malinconico delle onde che sbattono sulla battigia davanti; poesia che viene infranta dai cinque ragazzi col pallone, che si pavoneggiano davanti alle due stronzette sedute sulla battigia, ad una delle quali piace uno di loro...all'altra piace uno di loro, alle due piace lo stesso, forse non lo sapranno mai. Vince sempre il più forte. Per voi, non per me, io cammino infinitamente sulla battigia, siete voi ad avere bisogno di altro. Alle spalle il goffo tentativo acrobatico di uno dei ragazzi, davanti a me l'infinito sempre caro. Sulla battigia, come un miracolo, il cielo si inscurisce, l'orizzonte si fa mistero, la spiaggia si spopola, le membra cessano di essere mortali, non hai più famiglia, non hai più amici, non hai più donne e partners e fidanzate. Hai il sole buono che ti da tregua per un attimo, e costruisce solo per te un piccolo tramonto fuori orario; le tende sporadiche degli accampati occasionali ti ricordano che ti stai allontanando sempre più; ti volti, non metti a fuoco in lontananza il punto esatto in cui ti trovavi all'inizio della tua camminata sulla battigia; gli organi ti richiamano, sposti lo sguardo verso il mare davanti a te, calmo a riva, un po' mosso nella media distanza, un veliero, oppure no. Come fai a non amare con tutto il tuo essere il blu del mare? Come fai a non venerarlo? Seduto sulla battigia, a lanciare pietre sul pelo dell'acqua, a vedere quanti salti fai fare loro, tanto poi non riesci a contarli veramente. Seduto a contemplare la montagnola Eldorado. Poi ti rialzi e continui il tuo cammino, e continui a farti accompagnare da two rights make one wrong dei Magnfici Mogwai...

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