martedì 15 febbraio 2011

Non ce la farete

A voi Bestie...
A voi mediocri che agitate senza motivo i vostri sfollagente; vi siete seduti pesantemente e vi siete piazzati qui, peli incarniti di una società butterata. Incapaci di comunicare se non con dei fischi sgraziati; incapaci di sostenervi, di meritare quel pochissimo che avete incredibilmente ottenuto. A voi dal DNA malizioso, a voi scostati e scostanti. A voi malati di una malattia che non vi fa vivere come vorreste. Incresciosi atti vandalici che non siete altro; perenni aborti, viltà e meschinità fatte genere umano. Voi che vi arrabbattate per un gradino, uno solo, non lo ottenete, ma fate finta di averlo ottenuto. Voi che vi siete abituati a quell'amaro in bocca, la sera, prima di addormentarvi. Che se poteste tornare indietro per rifare qualcosa di buono nella vostra vita, non ci tornereste per pigrizia, e perchè non sapreste sfruttare l'occasione. Voi che avete tutte le risposte, "Farisei", avrebbe detto di voi il Rivoluzionario. Vi manca la poesia e la prosa, il gusto e l'olfatto; vi manca l'emozione della vita vissuta. E allora utilizzate univocamente la vostra unica energia per distruggere la dolcezza dell'esistenza di noi eletti. Poveri zeri di un sistema binario. Morti dentro, i vostri occhi spenti lo dimostrano; i vostri denti ingialliti (lavati mille volte al giorno) lo evidenziano. Gelosi di tutto, invidiosi anche delle cose vostre, màrtiri di voi stessi, detentori assoluti di una verità malata, deviata, perchè è quella vostra, che resta solo vostra. Vi siete arrampicati con sforzo, e avete fatto un metro; avete rotto gli argini, e per terra è rimasto uno sputo. Passate la vita nascosti, ben coperti da un velo spesso. Ma è solo davanti, stupidi, dietro è rimasto libero, e si vede tutto. Cancro e cancrena di una società che con tolleranza vi tiene in vita, dovreste abbandonarvi alla riverenza quotidiana, e invece scopate col cazzo degli altri. Padroni di niente, colpevoli e meritori di frustate. Siete distanti, e in fondo a quella caccola che avete per cuore, lo sapete benissimo. Inetti, perversi e mortali. A voi che vi nutrite di bile, a voi che combattete armati di spilli; a voi che state ancora masticando il fegato di qualche malcapitato, a voi che non avete scritto neanche un rigo della nostra storia. Difetti umani, dimostrate venti anni di più di quelli che avete; non capirete mai la bellezza di un romanzo, la dignità di una scultura, il dolce finirsi di un artista, il canto delle sirene...
A voi che la Natura non darà mai più spazio di ciò che avete, a voi che dentro siete fatti di semplici segmenti, a voi saccenti e mai silenti, a voi che siete mattonelle rotte vicino ai Puttini Sacri, dedico il mio più accorato e sentito VAFFANCULO!!!

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