martedì 8 febbraio 2011

Hit Parade

Lo dovevo fare, dovevo riprendermi il maltolto...
E sì perchè non si può andare in giro a canticchiare canzoni, non si può pedalare con le cuffiette ben infilate nelle orecchie, non si può entrare in un centro commerciale, non ci si può ritrovare dentro l'ostello, parte una canzone, in testa, dal lettore mp3, dalla filodiffusione dello shopping center, dalle casse della common room, e...pensare ad altro.
Sì lo so, non si fa; non si delega la propria vita così, non la si mette su un piatto d'argento e non si dice:"tieni, questa è la mia vita, queste sono le mie emozioni, quelle che mi hanno accompagnato per tutto il corso della mia esistenza, e adesso ti affido tutto questo". Non si fa, è vero. Ho commesso questo imperdonabile errore, Vostro Onore, lo ammetto. Però com'è bello recuperare tutto. Così il Mio Poeta Morrissey è tornato, e quando implora ai bambini di Manchester di non soffrire lo fa solo per me; così Robert Smith mi si presenta nuovamente solitario, con la sua capigliatura da gatta incazzata, e quando canta Just Like Even lo fa per me, e per la mia prossima scoperta. Su Betten than Ever di Yuppie Flu ci sto ancora lavorando, ma quando i Karate mi immergono in un mondo di fluidi fatti di bassi e di piatti appena sfiorati, io mi ritrovo a pensare che nulla è più contaminato. E' come una banca di emozioni il mio amore per la musica. E la musica è un'amante tradita che mi ha già perdonato. Fanculo a tutto il resto! Risorgo anche così, dalle "ere delle profondità del verde mare", per dirla ancora con i Cure. E adesso, quando arriva l'immensa e geniale 1979 degli Smashing Pumpkins, non penso ad altro che ai miei venticinque anni; quando tutto questo ancora non si era presentato ai miei occhi. E che importa se per arrivare a respirare questa benedetta aria fatta di distorsioni chitarristiche prima ho dovuto assaggiare la prigionia scostante di una casa senza suoni, senza immagini, triste e cupa. La colonna sonora della mia vita si sta riformando, si sta rianimando... E io ne godo, ne sorrido incurante dei passanti. Perchè forse è anche più bello se grido a squarciagola "Caravan of Love" di Housemartins qui nella terra degli Housemartins, magari qualcuno può anche capirmi, magari si fa anche una bella risata, magari canta con me. Pixies, da tanti punti di vista, Slowdive, meraviglie tristi, Delta, così amabilmente anni 60, ho liberato tutti, come si fa tana giocando a nascondino. E' stata dura, ma ce l'ho fatta. Una cosa l'ho imparata da tutto ciò: e non che non affiderò mai più le mie emozioni musicali, ma che le mie canzoni, alla fine, non mi abbandoneranno mai.

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