giovedì 13 gennaio 2011

Jeudi

Quindi è così che funziona!!!
Il Giovedi, giorno libero (I'm off) è questo. Common room, Zoltan e la sua allegra compagnia intenti a pulire, a passare l'aspirapolvere, un tipo strano, con una strana coda, consulta il suo laptop; Dominick sproloquia di lavori che non trova, e io mi domando se veramente ne ha cercato uno da quando è qui. I Red Hot Chili Peppers lasciano il posto agli Oasis, che a loro volta sgattaiolano nel silenzio mentre, con impeto, si impadroniscono di questa stanza i meravigliosi Radiohead...
Giovedi, centro esatto della settimana, giorno di nulla e di tutto. Chatto, mangio, faccio i conti con Sua Maestà il Catarro post-influenza, osservo. Ma ormai osservare mi pare una pratica con pochi significati. Cerco, amici miei, sto cercando di capire dove e come posso dare una svolta. Il lavoro va bene, Birmingham è ormai ai miei piedi, stasera andrò al cinema con tre bellissime ragazze francesi; qui è sempre più ordinario, è quasi casa. Domani ci sarà una festa, la festa dello staff del Pasta di Piazza. Festeggiamo il ritorno del proprietario; ieri l'ho conosciuto, gli ho pure fatto simpatia. Zoltan e la sua allegra compagnia stanno ridendo in ungherese; il ragazzo nuovo, Peter, il bulgaro, mi ha appena chiesto per la settima volta oggi, se andrò a lavorare:"no, I'm off today"- dico, avrà capito?!? Tanto me lo richiederà un'altra volta, e poi, un'altra volta ancora. "Camel twenty yellow, please".
Giovedi, interlocutorio, bramato come si bramano quelle cose che arrivano e tu dici:"e allora? tutto qui?". Alla fine di questa riflessione riuscirò a stabilire se ho raggiunto i risultati sperati. E allora sarà Pasqua di Resurrezione, o no?
Giovedi, chissà se c'è stato un giovedi importante nella mia vita, chissà se questo lo sarà. La moquette del Backpackers diventa viva, multicolore...
Adesso la filodiffusione crea l'ossimoro gigante; e mentre attraverso la finestra vedo le nuvole brumme, i mattoncini rossi, le foglie che quasi impercettibilmente si muovono spinte dal vento, il Maestro Fabrizio narra, cantando, le Storia di Marinella. Nessuna vicinanza con niente, solo la consapevolezza che il mondo è realmente piccolino, e io mi ci perdo dentro. Devo solo trovare la chiave per perdermici soavemente. Perchè nonostante tutto l'India è veramente lontana, e il mese di dicembre pure.
Così, di Giovedi, vi dico:"non abbiate paura"; in questo giorno buono per gli impermeabili blu scuro, per gli sguardi riflessivi, vi dico che tornerò a raccontarvi la vita leggera che vuol essere la mia. E un giorno, giuro, tornerò al Grest Salesiano.

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