martedì 18 gennaio 2011

The Big Issue

Prima Parte.
Angolo Union Street con Coronation, gente che va in giro, gente che corre, gente ligia che si ferma e fuma nei corners attrezzati con le colonnine posacenere. Union Street è pedonale. Ci incontri di tutto, perchè è una via di Birmingham, la città delle mille etnìe, dei mille colori di pelle, delle mille modalità di affrontare la vita. Poi ci sono io, la mia camminata, o la mia bicicletta. Ad intervallare il tutto i ragazzi con i giubbini tutti uguali che fanno i volontari e ti vogliono estorcere qualche moneta per i loro bellissimi motivi: i bambini dell'ospedale, i non vedenti, le popolazioni in guerra. Ti fermano, ti sorridono, ti guardano come se ti conoscessero da sempre, e ti invitano alla discussione. No, non posso, devo andare a lavorare, devo andare a fare la spesa, devo andare e basta. "Have a good day, man"- ti dicono sempre. Poi angolo Union Street con Coronation, il passo dei pedoni, svelto. Il semaforo, gli autobus rossi e i taxi neri, le luci, le nuvole, l'ingresso al parco, tetro di tombe e allegro di ragazzini innervositi dalla adolescenza, dalle prime sigarette, dai giri sugli skateboard. Ma prima, per me, è ancora angolo Union Street con Coronation, gli sportelli bancomat, i fast food, gli store con i cartelli "sale" in bella vista. E poi Lei... Lei non ti ferma, Lei non ti sorride, Lei non ti invita alla discussione.
No, non mi sono innamorato, non mi sono invaghito; quello semmai lo faccio tutto intorno a Lei, con le ragazze di colore che potrebbero anche coprirlo il loro splendido culo, ma tanto si vede lo stesso. O con le cinesi vestite splendidamente, coi loro capelli liscissimi. O con le indigene, e i loro occhi magnetici, di assenzio; o ancora con le indiane, e le loro pelli di pesca. Lei è semplicemente Lei. E' mediorentale, la sua gonna è lunga, di un colore caldo; a volte porta quel velo tipico delle donne di quelle parti lì. Indossa il giubbotto rosso di ordinanza, vende unna rivista che nessuno mai ha comprato: The Big Issue. Io e Lei ogni volta incrociamo gli sguardi e io credo di carpire, in quegli attimi frettolosi, gran parte della storia dell'umanità. I suoi occhi, i suoi incredibili occhi. Azzurri, no che dico, Blu! Dal taglio unico, i suoi occhi parlano e raccontano; i suoi occhi non riescono a negare la tristezza. Come fa la tristezza ad essere l'ingrediente finale e defintivo della bellezza suprema di un paio di occhi? Eppure è così. Angolo Union Street con Coronation, mentre Birmingham corre e ride e parla e opera, c'è Lei, il suo svogliato tentativo di vendere una rivista che nessuno acquisterà mai, il suo giubbino rosso di ordinanza e i suoi occhi. Gli occhi più belli di tutti i tempi. E la sua tristezza. Che la riempie, la farcisce, la impernia, la completa, la rende viva. E io, a piedi o in bicicletta, la guardo e mi sento piccolo, come se cercassi l'aiuto di mia madre, come se volessi tornare ai tempi in cui i grandi mi davano le risposte giuste. E vorrei chiedere a qualcuno se mi sa dire cosa vuol dire questa tristezza, emanata da una ragazza, che diventa Bellezza. Perchè questo sconvolgimento cosmico? Una volta la tristezza era brutta e basta. Perchè adesso è così bella che ho perfino paura di avvicinarla?
Seconda parte.
Angolo Union Street con Coronation. Mi fermo e Le chiedo quanto costa The Big Issue, la rivista che non leggerò mai; Lei mi sorride, e io non faccio caso ai suoi denti, alla sua bocca che si schiude, alle sue sopracciglia che formano altri angoli. Guardo sempre i suo occhi, anche adesso che ho preso a distogliere lo sguardo quando parlo con qualcuno; Lei non è qualcuno! Mi dice il prezzo, io dico che sì, la prendo. Il cuore mi batte all'impazzata e faccio mio un coraggio che ho avuto in altri momenti, ma non sarebbe questo il caso. Chi sei? Da dove vieni? Chi ti ha portato qui? I suoi occhi, i più belli di tutti i tempi, me lo dicono. E allora adesso so ciò che ho sempre saputo: lunghe camminate, nel giorno caldo e afoso, nella notte fredda e ostile; con tra le braccia il bagaglio di tutta una vita, con lo sguardo, emanato da quegli occhi indefinibili per quanto sono belli, buttati sulla nonna stanca di camminare. "Abbiamo l'Eldorado da conquistare", ma lo dice come se stesse dicendo una cantilena, qualcosa alla quale in fin dei conti non crede veramente. Angolo Union Street con Coronation, una rivista senza senso alcuno tra me e questo essere vivente che con la sua sola presenza su questa terra ricorda realmente a tutti chi è l'Uomo, e da dove viene. E poi gli occhi, Azzurri, no che dico, Blu. Come quel mare attraversato, come il pensiero che sprofonda dentro. "Adesso siamo qui, io mi metto questo giubbotto di ordinanza ogni mattina e vendo questa rivista che non compra nessuno". Non c'è bisogno che me lo dici, avevo già capito tutto, i Tuoi occhi mi avevano già detto tutto. Mi giro e vado via, con il mio numero di The Big Issue che non leggerò mai... Perchè ciò che ho scritto nella seconda parte non è mai accaduto.

1 commento:

  1. pensa che io the big issue l'ho comprato a londra quando era nato da poco. il progetto ha dato il via ad esperienze simili in italia, sempre per aiutare i senzatetto.

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