mercoledì 15 maggio 2013

Le Ultime Libellule Ululanti

Piove, sulle dita e sulla mani, si formano goccioline piccole e ancora più piccole. Piove su di te, piove su di lui. Piove sulle mie ripetizioni, che si inzuppano di acqua, diventano pesanti, difficili da contenere. Sulle catene, che mi tengono fermo, e non mi fanno cadere. Piove, sulla Brummia, sulle colline che si attestano nel centro dell'Inghilterra. La mia Inghilterra. Piove sul mio naso gocciolante, sulla metafisica di questa sporca guerra. Piove su Chinatown, sulle strade monche della periferia del centro, sulle sigarette ansimanti, sul mio bavero bastardo. Piove sulle festaiole erranti, sui legni che si gonfiano, su un qualsiasi sorriso beffardo. E poi sul rischio sul quale cammino come un acrobata spericolato. Piove, sul ricordo e sul pezzo, sulle labbra gentili, su una conversazione a tre. A due lingue. Piove e ne lascia uno schifoso olezzo, il mio riparo sei tu, è l'immagine di te. Piove sulla mia birra versata nella mezza pinta; sulle ignare decisioni che prenderò, sul pane che non ho ancora mangiato. Piove, maldestramente su Gabriele D'Annunzio, e gli chiederei perdono se ce l'avessi davanti. Sui pochi, raramente sui tanti. Piove sulle migliaia di amicizie che sembrano cerini. Cerini sui quali piove, mentre in altre isole si festeggia la Fortuna, si festeggia la vita che si è scelto di vivere. Tutti assecondati dal chiaro di luna, tutti convinti che la vita sia soltanto ridere. E piove su quest'isola, grande e incomprensibile; amante focosa, brufolo impertinente che spunta da un angolo della bocca. Piove, sulla tua bocca. Sui tuoi pensieri nuvolosi, che si schierano felini, che lasciano andare a debolezze, che si scanzano; giusto il tempo di preferire di non dirmi che ti manco. Piove su noi due, che siamo ancora ragazzini, e su di te che hai depositato la mia testa al banco. Piove su di noi. Sui nostri prati verdi, sui nostri giubbotti odorosi, sui nostri errori umani. Per nulla eroi, lontani dall'essere focosi, ci accontentiamo, sotto questa pioggia, di battere le mani. Piove, sempre e comunque sulla Brummia, non importa da che parte, non importa in quale quartiere. Piove, chè così ci adoperiamo a crescere ancora. E poi piove sui posacenere lasciati sui tavoli, sui nani del giardino, sui compleanni tristi, sulle foglie affaticate. Piove di tristezze, piove di risate. Piove, regina dei miei sogni, piove e il cielo è grigio; e le pozzanghere sono fangose, mentre il tuo viso resta pulito, immacolato, lindo, mondo. Piove sul mondo; piove a tutto tondo nelle nostre vite benedette da quest'acqua scrosciante che ci libera e ci inebria, ci immerge in questa malinconia vitale. Che ci salva e ci porta alla deriva; che ci annienta e ci eleva. Piove di una pioggia che ci cancella e ci vivifica, che ci mortifica e ci sfoggia. Sta piovendo ancora sulle tua braccia, sulle tue scarpe, sul nostro camino acceso, sul mio accendino, sugli alberi che abbiamo disegnato, sul canale che abbiamo tracciato.

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