martedì 19 marzo 2013

Le Età di Lulu

Le primavere sono tante, alcune sono false. Il Bcb diventa fonte di guadagno, di spiragli, di ritorni. Il Bcb diventa due volta casa; e allora, gioco forza, c'è più tempo per scrivere, per divagare, per sfoggiare un inglese striminzito ma funzionale; per messaggiare, per bagnarsi di sogni che diventano incubi, di speranze che diventano sogni, di incubi che diventano profumi. Intanto ho dimenticato di dire allo chef di non mettere aglio nel riso al doppio arrosto in un luogo che si chiama Sim Su Ye, o cose del genere. Ma che importa? Lei pare immensa, e la cosa mi preoccupa e mi fa stare bene allo stesso tempo. È sempre così, nessuna aspettativa e il traghetto è già bello che in alto mare. Voglio dire, io e l'intera Cina ci siamo riappacificati in un sol colpo! Anche se ha i capelli colorati, una macchina di grossa cilindrata, il concerto di una qualche cantantessa dinoccolata a Maggio. Forse mi ha pure invitato, ma io stavo da qualche altra parte, stavo ancora seduto in quell'angolo di Chinatown, stavo ancora guardando la sua bocca schiudersi in un sorriso. E poi ancora, stavo guardandola allontanarsi nel suo essere cool, così cinese del Nord, così ben ambientata in Europa. E allora la più puerile delle domande non si scioglierà così facilmente. Cos'avrà voluto dirmi con quel “I'm really lucky to meet a friend like you”? Le primavere sono tantissime, lo so, vi prego, non c'è alcun bisogno di ricordarmelo. Ma io vivo di questo, ho sempre vissuto di ciò. Di tuffi in queste piscine di buoni propositi, di atti definitivi, di palazzi sormontati da tramonti; c'ho trecento pound in tasca, mi bastano fino alla fine del mondo. Cioè stasera. Come volevasi dimostrare l'America Centrale non ha poi tutta questa importanza nel Risiko, e un motivo ci sarà pure. Ci sarebbe da fare l'elenco dei point in common, ma poi mi sovviene di sobbalzo che magari stiamo inventando qualche storia supplementare. Che meraviglia sarebbe. E che scoperta grama, visto che so che le primavere sono tante, e alcune sono false. Storto come un ramo dilaniato dal vento, mi aggrappo solenne al mio accento italiano, alla mia supposta natura fashion che non si sa mai. Potrebbe essere una deriva diaspora derelitta disarmante. Poi il suo modo di tenere le mani sul volante, i miei occhi fissi sullo spiraglio di viso non nascosto dai capelli colorati; e ancora le mani...al prossimo che mi chiede perché sono attratto da codeste cose magari arriva un pugno. Mangio l'ennesimo biscotto al cocco tempestato di cioccolato, il sapore aglioso dell'immenso gusto di una cena insperata non mi sta abbandonando docile. Io mantengo con facilità delittuosa la voglia di correrle dietro; aspetto. Certo cambierebbe il mio mondo odierno se solo inserisse la retromarcia. Se solo prendesse la tangenziale, se solo facesse una curva lunga lunga tracciando una maiuscola C di Cuore. Allora Dio avrebbe un senso, perché anche di Lui abbiamo parlato. Le primavere sono innumerevoli, sembrano tanti cerbiatti che scappano impazziti di felicità. Sembrano astronavi spaziali che salvano l'umanità dal pericolo imminente; sembrano primavere. Alcune sono false, ma anche loro all'inizio danno quella sensazione. Poi si perdono. Poche, pochissime, sono come i treni in partenza per Liverpool, come le finali del mondiale, come un passaggio trovato in mezzo al deserto. Il sapore dell'aglio si disperde pacifico e manganellato. Io e il mio sangue l'abbiamo scampata bella. Io e il mio cuore ci stiamo guardando trattenendo il respiro. Con dedica speciale a chi non crede nella grandezza di Fabio e delle sue capacità. Con affetto e simpatia a chi crede ancora che di primavere in un anno non possano essercene più di una. Come vorrei farti piangere di gioia...

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