venerdì 6 aprile 2012

Da Manuale

Mi chiedo intimamente, anche se so che non si fa, se il merito è mio. Merito in senso letterale, naturalmente. Ho già detto che non amo tanto le montagne russe, vero? Sacchi pieni di roba sportiva mi scrutano da vicinissimo, mentre i Dinosaur Jr fanno il loro dovere, spaccando tutto con la potenza delle loro chitarre: “ogni tanto vorrei uccidere te”. Nella solitudine della stanzetta che accompagna i miei sporadici sonni e le mie infinite giravolte oniriche ho tutto il tempo per farmi migliore. Un sorriso, una frase pensata, un Greenwich Mean Time, un barattolo di proteine, i Joy Division...Love will tear us apart. Mi tengo forte, fortissimo, mentre da più parti cercano di sballottarmi, di sbattermi contro i muri, di portarmi in mondi meravigliosi e melensi. Falsi, naturalmente. Ho già smesso di credere che si tratti di ingiustizie, non c'è bisogno che me lo si ricordi; alla fine ho trovato la giusta collocazione per le Nike che fanno rumore quando cammino. Ok, andiamo avanti; ci sarà sempre da qualche parte un minimo di ristoro, e io lo so, visto che di ristoro ce n'è tanto da queste parti. Nella vita è sempre questione di potenzialità espresse. Io le mie cerco di esprimerle, anche se ho perso un po' di tempo. Tant'è, ho dalla mia sempre una giovinezza infinita. Poveretto! Aspetto che arrivi qualcuno, un mio fratello a caso, una mia sorella sperduta tra i libri, un nuovo orizzonte. Intanto cresce la mia creatura, la guardo, la scruto, la immagino, la dimentico e mi ci sforzo appresso. “Potrei ma non voglio fidarmi di te...sono una nuvola...e non c'è niente che mi sposti o vento che mi sposterà”. Mi chiedo intimamente, anche se so che non si fa, quando finirà. Perchè odio le montagne russe, e i cinema 3d; odio le incongruenze, anche se amo la parola “incongruenze”. Adesso si può solo battere il tempo col piede destro, continuare con i giusti propositi, dare un'occhiata sporadica al conto in banca, spostare con gli occhi i primi giorni della settimana e anelare senza ritegno gli ultimi. Mi chiedo perchè, non si fa, lo so benissimo, ma, cazzo, lo sto facendo intimamente, se non ci sia qualcosa nell'aria europea, se non ci siano miscele maledette che cambiano umori, sapori, collocazioni geografiche addirittura. A proposito, come si traduce un proverbio? Meglio tornare lì, ai tempi in cui era tutto plastico e artificiale, ma almeno aveva parvenza di sogno. Ricordate? Nelle lande e negli altipiani, con un piccolo battito cardiaco, di quelli piacevoli, tra i cespugli odorosi, senza funi che ti tengono qui. Così puoi rimanerci di tua sponte. Sono solo un ragazzo, e non mi sembra che sia il più grave dei mali; la ricerca dovrà essere più accurata, ma caspita che soddisfazione quando finirà. Se finirà. Miracoli in casa ne sono già avvenuti tanti, e non si può calcare la mano. Adesso è solo olio di gomito, esercizi per i tricipiti, sciogliere i muscoli, farli respirare. Sono Fabio Pantuso, una tabula rasa piena di tutto, un piano inclinato che può portarti alla perdizione o alla salvezza suprema; devi essere tu, devi trovare la chiave. Forse è meglio prepararsi, stasera, bando alle ciance, si va all'ennesima festa a casa di Matilda. Tutto il resto è lavorio sterile. Mi chiedo intimamente, anche se so che non si fa, se vendono un manuale da consultare. Un manuale che potrete consultare per capire il sottoscritto. Benvenuti nelle montagne russe.

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