venerdì 23 dicembre 2011

Love Actually

Un plaid, il salotto buono, le ciabatte buffe, Ti alzi ancora una volta; mastichi qualcosa, Ti risiedi, Ti ridesti, mi ammali con le solite “cose semplici”. Fuori piove, fuori non ci sono nuvole, sicuramente non c'è il sole, perchè non ne abbiamo bisogno. Il plaid, la digestione, la domenica, le luci intermittenti dell'Albero, la punta è prerogativa di mamma. Il tappeto bianco, la musica immaginata, i nostri corpi che si sfiorano, i nostri corpi in coro che si scrutano da vicino, che si conoscono. Il plaid che ci completa, le dita dei tuoi piedi, le risate, il ricciolo che si attacca ad un cuscino, gli occhi verdi da nordafricana. Un'inondazione conosciuta, con le luci dell'Albero che illuminano a intervalli irregolari i pacchetti e gli scatoloni che si trovano giù. Le suppellettili, il balcone fuori, concepito solo dalle nostre menti, chè mai ci verrebbe in mente di uscire fuori; il lettore dvd, le solite meravigliose frasi; il rituale liturgico che ci nutre perchè è parte di noi. Il consueto gesto di lisciarti i capelli vicino alla spalla, il consueto diventare piccola mentre mi prendi in giro chiedendomi di andare ad inserire il cd nel lettore. Poi il Primo Ministro che fa la vittima di gaffes inattese, che fa il protagonista di atti eroici, per l'Inghilterra. Chi l'avrebbe immaginato che l'Inghilterra sarebbe stata mia... Il ragazzo innamorato della moglie dell'amico, alla quale dedica la più bella dichiarazione d'amore del Creato. Il nostro plaid ancora lì, a fare bene il suo dovere, le nostre mani che si stringono, come se si stessero perdonando vicendevolmente, preventivamente. I miei occhi che distolgono lo sguardo dallo schermo, e vanno via per un po', e vengono da Te. Il plaid, la coperta cara, il piccolo ma consistente focolare nel quale mi sento protetto, Ti senti protetta. Il Tuo polpaccio sulla mia coscia, il Tuo ricciolo che si attacca da qualche parte, il Tuo finto dolore, le Tue buffe ciabatte, “Io, Simpatica”. E la risata che apre un mondo. Lo scrittore che va in campagna per dimenticare la moglie infedele, non sapendo che si innamorerà ancora; il signore attempato che proverà a tradire la moglie, per la quale puntualmente Tu farai il tifo. E il plaid sta ancora lì, e niente luce fuori, chè il nostro sole ci basta. Niente sole fuori perchè il nostro rito è pomeridiano, natalizio, piacevolmente incessante, soavemente scuro, ricco e pieno di aspettative. La stufa irradia tutto il calore di cui hai bisogno, tutto il calore che speri. Le mani, la macchia di caffè sul Tuo palmo, le risate, i pianti, le energie. La ragazza dai capelli rossi non si libera delle pressioni del fratello malato e non dà futuro al suo amore per il bel tenebroso dell'ufficio. Il rossore che Ti prende quando ci sono le scene delle due controfigure che si scambiano timide parole, a dispetto di ciò che di esplicito stanno facendo. Mentre l'amore tra lo scrittore e la inserviente portoghese nasce Ti senti libera, e intanto Ti nascondi dietro la mia spalla. E io mi sento potente. E il plaid continua nel suo incedere, anche quando il piccolo orfanello confessa di essere innamorato, anche quando il giovane fattorino riesce nell'impresa di andare negli States a fare incetta di donne, anche e soprattutto quando tutti si ritrovano in aeroporto, a scambiarsi abbracci, a ricordarci che ciò che conta nella vita ce l'abbiamo lì, sotto il plaid, con le buffe ciabatte ai piedi, con i riccioli che si impigliano da qualche parte, con la stufa che irradia un calore avvolgente; con le suppellettili tutto intorno, con l'Albero e le sue luci intermittenti. Con il tuo polpaccio sulla mia coscia, con i nostri corpi che si stupiscono ogni giorno, ogni volta che si riconoscono. Tua madre ci chiama per chiederci se vogliamo mangiare. “No, preferisco andare a casa”. Ancora trenta chilometri di sogno, ancora sei o sette pezzi da ascoltare, ancora una volta a ripassare la lezione. Perchè nel nostro rituale liturgico dei giorni che precedono il Natale ci basta quel plaid per farci provare L'Amore Davvero. Buon Natale Fiore Mio.

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