venerdì 19 agosto 2011

La Guerra dei Due Mondi

Orde di persone che sanno ciò che vogliono, e di persone che non sanno ancora, o che fanno finta di non sapere; eserciti, temi ricorrenti, barbe che crescono, sguardi assassini, sguardi che uccidono con dolcezza. Il mio braccio destro proteso verso sud, ha tutti i crismi per sentirsi abile e arruolabile. La mia mano sinistra finalmente regge la mia tazza da caffè nuova, quella che mi ha regalato Misci per Natale. C'è chi mi sta tirando proprio per il braccio destro, proteso verso sud, ma lo sta facendo con astuzia. Casa mia è qui, anche adesso che vivo il periodo statico di chi non ci sta capendo molto. È un Agosto strano, fatto di giubbotti e di freddo; fatto di placide attese, inebriato dal ritorno dei vacanzieri che rientrano dopo visite fredde nelle loro case. Casa mia è qui, anche e soprattutto quando bande di ribelli provano a spaccarne il vetro di qualche finestra; quando sento come centro della mia persona quel dato punto della common room in cui mi siedo per scrivere ciò che sto scrivendo. A volte mi ci incazzo, con la vita dico. Mi ci incazzo perchè vorrei che tutto fosse perfetto, ma poi riscopro in me l'onestà di chi sa che un luogo (o un tempo) può anche essere perfetto, se solo stesse fermo un attimo. Qui invece è sempre tutto in continuo movimento, come un pezzo dei Fugazi, come Italia-Germania 4 a 3, come la parabola disegnata da un missile. Allora mi astraggo da tutto e non smetto di pensare, qualcosa che mi porterà una bella malattia sana. L'Uomo degli ossimori. L'Uomo cangiante, mutevole, determinato solo per pochi minuti. Assisto ad una specie di gara, chi la spunterà? Mi siedo e assisto con semplicità, senza farmi troppe domande; lo avete capito finalmente? Io, indurito e poetico, vittima e assassino, guardo e passo, come se non fosse più importante che la vostra natura sia carnefice o semplicemente noncurante. Notti passate a sognare di noi due, in cui uno di noi due sono io, l'altra cambia aspetto, forme, sogni e meraviglie. Gioca, gioca pure con me, o contro di me. Che bello essere Fabio! Che fantastica sensazione scoprire che le percezioni cambiano il gusto e l'olfatto, le meraviglie e i colpi di scena. La mia filosofia è sempre quella, Future Doesn't Exist, ma poi mi ritrovo a pianificare una piccola succulenta vendetta. Te ne farò regalo tra qualche giovedi, in mezzo ai fiori, in mezzo alle lattine di birra, in mezzo ai manicaretti offerti dall'uomo invisibile. La testa continua nei suoi viaggi, va verso il basso e ritorna su. E quando torna su provi gli stessi dolori di quando scendeva, ma sai che sta arrivando il sollievo. Cosa prepariamo per pranzo? Qualcuno mi offre un gelato, io rifiuto, perchè adesso vivo e sento attraverso le cervici, e il cuore lo schiuderò nel momento opportuno, nei momenti opportuni. Puoi provare quanto vuoi ad ottundere i miei incanti, la parte cattiva di me sarà sempre pronta a trovare i mille difetti che ti invadono la faccia. Ma non è poi tanto cattiva quella parte di me. Poi arriva la ragazza dai due nomi... scannerizzerò il cielo, lo farò presto, leggendo due libri. Stacco per un attimo, manderò due cartoline e mangerò una granita. Tanto poi si ricomincia, con o senza la voglia di disciplinare i mesi che verranno. Con la brama di incrociare nuovi occhi, scoprendo il mio inglese migliorato, giocando a calcio nel pomeriggio cupo e dark delle colline del West Midland; sorseggiando un the buonissimo, fumando sigarette costosissime, iscrivendomi finalmente ad un sito di poker on line. Con il desiderio di fermare il tempo, giusto un attimo, per provare a renderlo perfetto. Con l'ingordigia di mettere fieno buono in cascina; con la smania di capire che tutto va vissuto, ma al tempo stesso con l'avidità di “regolarizzare” il tutto un attimo, e magari farlo per sempre. Un camino, un letto sfatto, un parquet, un paio di occhiali, o anche no. Vorrei una frotta di individui pronti a fare a gara per contendermi lì, nel profondo sud. Mi avete da sempre, amici miei, mi avrete per poco, amati miei. Intanto mi godo questa Guerra che non è insensata solo perchè fa parte dell'esistenza; torna in me la consapevolezza che tutto è Vita, ma questo l'ho già detto altre volte, per altre situazioni, proprio altre, diametralmente opposte. Adesso stacco la mia faccia dal pavimento, con cura, senza strappi; mi rialzo, bevo una bevanda alla vitamina C, preparo le gambe con un po' di streching, tolgo le caccolette dagli occhi, mi sistemo il ciuffetto teenager, do due pugni all'aria a mo' di preparazione, metto a fuoco il mondo che mi circonda, ricordo a me stesso che non sono poi così male, e corro verso l'ennesimo colpo bastardo che la vita mi riserverà.

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