martedì 22 marzo 2011

Sei Mesi

Sei mesi, un tiro di schioppo e un'eternità. Scappavo, scappavo via da quella là, un tank che fortunatamente ha sparato a salve. Ma che cazzo di paura! Sei mesi, sei mesi very english, poco british, molto melting pot. Tra odore di cipolle, incontri occasionali, terribili sensazioni che si tramutano in esperienze da tenere sotto il cuscino. Sei mesi, mezzo anno, ogni persona incontrata un secolo di vita in più. Sono davvero così provinciale? E se è così, non è forse meglio per me? Centottanta giorni, forse più, centottanta days, jours, dias; coi ricordi che si attaccano alle nuove situazioni, poi si slacciano, ostili; colpo di reni, un punto di contatto deve pur esserci. Sei mesi! il mio inglese che migliora, e più migliora e più mi sento un cesso, come se non avessi imparato nulla. Due trimestri, a fare finta di essere ancora uno studente al college, a parodiare, a fare la pantomima; tre bimestri, tra Canada, Francia, United States of America. Ogni giorno si deposita sul letto e pensa di aver fatto un ottimo lavoro; poi ne nasce un altro. Tutto normale, per carità, niente di eccezionale...ma chi voglio predere in giro? Tutto qui è roboante, come una coperta lanciata da un angolo all'altro della stanza, come lo psichedelico cambio cromatico dei muri dell'ostello; come il passaggio da un paio di occhi neri con sotto una fossetta ad un paio di occhi azzurri con sotto un neo. Chissà che lunghezza avrà, alla fine, questo segmento di sei mesi; che speranza che ho, che tutto diventi piccolo e si perda nel tempo del tempo... sei mesi, forse meno, da quando dissi:"questa è casa mia". Sei mesi di geometrie interpersonali, di grandi scoperte, di occasioni di mettere in pratica ciò che è stato appreso prima. Prima di questi sei mesi, quando incameravo, quando mettevo fieno in cascina. E poco prima di questi sei mesi, quando, morendo, caricavo le batterie. Sei mesi scritti, letti, guardati, ammirati, e vissuti. Sei mesi ascoltati, liberati e liberatori. Sei mesi che mi implorano di catapultarmi verso gli altri sei, chè loro non sono invidiosi, no. Di crescita, che ci crediate o no, sono stati questi primi sei mesi nella terra di albione; scoprendo le diversità della gente, scoprendo che la gente è uguale da tutte le parti.

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