sabato 15 giugno 2013

Priorità

La mia prima regola è quella che non ti aspetti. É quella che non ti aspetti da un tipo come me, che va girando per le calli di un avvenire che non si presenta; che va dritto per una strada piena di ostacoli, anche se nonostante tutto butta lo sguardo a destra e a manca. La regola che per prima leggi sul mio decaologo ha sapore aspro e intollerante, non puoi stenderti su una panca. La regola mia, quella prima, mette a volte tanta soggezione; perché è un fiore delicato, tenuto a malapena da un caprone. Il primo comndamento della mia scoppiettante vita, c'ha il sapore delle fragole, dell'azzurro, delle scartoffie di Natale; non l'avete ancora capita. Ok, non è non uccidere, anche se non sarebbe male, ma volendo chi ce la farebbe, è più qualcosa che ha a che fare con un bimbo che ci mise un po', sì, ma alla fine crebbe. È un asso nella manica, una trottola che dolcemente sta per finire il suo giro, è Bruno Pizzul, che non lo raccontava, ma faceva diventare poesia un tiro. È fatta di agrumi che non attaccano l'addome, è attrezzata di profumi che inebriano eccome, è, la mia prima regola, ricca di acumi, che sventolìo di chiome. Il mio primo motto, signore e signori, ha vinto tutto, ha fatto cappotto, ci hanno messo su chiacchere e tappeti sonori, ma poi da solo ci bastava, rappresentava un matto. C'è una cosa che non va dimenticata, diceva il mio io a me che ero piccolo, ci stava diritta di infilata, c'aveva dentro più sostanza del pane; non ci diventerai mai ricco, e a volte sarai solo come un cane. Ha più sapore del dolciume, più riguardo del sesso, della vita è l'unico barlume, e tra tanti riconoscerai te stesso. La regola mia prima, no, non è per forza la ricerca della rima, ma con essa in qualche modo c'ha a che vedere, visto che più si va avanti e più prude il sedere. La regola, quella che sta per prima nel mio stendardo, pare a volte che sia nascosta dalle intemperie, tali sono le mie fattezze da bastardo. Pare sia coperta da miserie, ché tu la guardi ma non ti accorgi della sottigliezza. La regola, amici cari, è presto detta, fa degli stolti una sola polpetta. Che sia di pioggia e nuvoloso, o assolato e afoso, nessun dorma, la regola fa di me un uom focoso. È giunta l'ora, sia fatta chiarezza, la cosa che più mi accalora, fratelli miei, è la ricerca della dolcezza.

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