giovedì 11 ottobre 2012

Un po' di Poesia

Che c'è? Tappeti volanti sotto i lombi, sotto i piedi, sotto il culo, sotto Fabio. Tappeti volanti a sorvolare le genti, a scompigliare capelli, a smascherare le menti. Tappeti verdi, a giocarci in posizione eretta, a scambiare battute. A sfoggiare forze brute. Che c'è? Si fa il verso al ragazzo malato, ci si mette in posizione surf, e si plana, si irride, sulla pochezza umana. Intanto ho preso un braccio, l'ho tirato su, gli ho fatto il check-in, e andiamo. Volo di un'ora o trasvolata oceanica? Vedremo, non ho mica messo il naso dentro il serbatoio. Che c'è? C'è che nonostante tutto sono ottimista, non perdo d'occhio le priorità, non nascondo tra le colpevoli nebbie la pista. Che ho? Tanta voglia volatile di sbattere qualche faccia al muro, tipo “questo posto mi è stato consigliato”. Ma poi qualcosa mi chiama, qualcuno becca il mio braccio bloccato; tappeti volanti sotto il culo di Fabio, a sorvolare fine sulle pochezze della gente, a schiudere le ali, inevitabilmente. Chi è? Nulla, niente. Che hai? Un tappeto volante di sotto, l'ardire incontrastato, una frase libera ed un motto; una birra, sfidante il freddo con solo indosso una maglietta, sfidante il freddo a fumare una sigaretta. Cosa? Il grido sordo, la dispersa gloria, un saluto balordo. Abbiamo perso ogni memoria. Che fai? Ti abbandoni alle pochezze che ti allontanano dall'essere femmina, che ti allontanano dall'essere eterea, dall'essere un puntino riconoscibile dal resto del creato, mentre mi ritrovo irresistibile, quasi senza fiato. E ora? Ora ti lascio alle tue vicissitudini, al tuo amico poco poco, alle panzane del cervello. Chissà perchè hai scelto proprio quello. O forse lo sanno tutti, che sei disarmata, che sei naufragata, dentro una stanza, dentro un bicchiere. Ma quali flutti? Chi sei? Hai forse deposto l'arma? Meglio così, era tutto un gioco, tutta una farsa, quella pantomima del karma. Che è stato? Solo un mondo virtuale, un gioco di persi, di guerrieri stellari, di buchi ancestrali, di respiri tersi. Solo promesse da seconda stagione, solo il capo di buona speranza, solo un panino, due cose buone, un fritto e una paranza. E adesso? Adesso sorvolo, col tappeto volante, la distesa di candele, i capelli che prendono fuoco, le certezze che se ne vanno, le italianissime sequele, uno stratosferico gioco. E il tutto con dolo. Che c'è? Nello spirito che tu hai nutrito, solo per un momento, ecco che salto sul mio tappeto che vola lento lento, sorvolo te tra tutte le genti, plano bastardo sulla pochezza dei tuoi movimenti, punto fiero verso est il mio dito, col vento tra i capelli nello spirito mi rinnovo. Sai cosa? C'è un mondo vecchio da scoprire, così vecchio che per me è totalmente nuovo.

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